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Il segmento testuale Camera dei Fasci è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 10Entità Multimediali , di cui in selezione 7 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 682

Brano: [...] Biagi (destinato a diventare ministro delle Corporazioni) a fianco di Franco Marinotti, Giulio Sessa, Furio Cicogna, Borietti, Olivetti; nella corporazione meccanicosiderurgica, Edoardo Agnelli, Ardissone e Bruzzo accanto al generale della Milizia Amilcare Preti e a Mario D’Annunzio, figlio del poeta; nella Corporazione chimica, i massimi dirigenti della Montecatini, Donegani e Faina, accanto a Carlo Sforza, futuro segretario del partito.

La Camera dei Fasci e delle Corporazioni

Dopo la riforma fascista del marzo

1928, che già aveva trasformato la Camera (v.) in un organo inerte i cui membri, proposti dal Gran Consiglio, venivano poi votati dal

corpo elettorale per « plebiscito », nel discorso inaugurale delle Corporazioni Mussolini annunciò il suo proposito di abolire queiranacronistica assemblea elettiva, per sostituirvi il Consiglio nazionale delle Corporazioni. Ciò avvenne infatti con la legge del 19.1.1939 che istituì la Camera dei Fasci e delle Corporazioni (v.) e affidò la « rappresentanza » della nazione a un organo i cui membri [...]

[...]rma fascista del marzo

1928, che già aveva trasformato la Camera (v.) in un organo inerte i cui membri, proposti dal Gran Consiglio, venivano poi votati dal

corpo elettorale per « plebiscito », nel discorso inaugurale delle Corporazioni Mussolini annunciò il suo proposito di abolire queiranacronistica assemblea elettiva, per sostituirvi il Consiglio nazionale delle Corporazioni. Ciò avvenne infatti con la legge del 19.1.1939 che istituì la Camera dei Fasci e delle Corporazioni (v.) e affidò la « rappresentanza » della nazione a un organo i cui membri dovevano essere tutti indistintamente designati dal Partito fascista e dall’alto (restava, come secondo ramo del Parlamento, il Senato, di nomina regia). Ciò rappresentò il supremo coronamento dell’evoluzione corporativa dello Stato fascista anche se, nella sostanza, non modificava di tanto quella che era da molti anni la situazione di fatto del paese.

Ma la guerra premeva alle porte: nel settembre 1939 la Germania invase la Polonia. L’Italia, legata al carro nazista dal Patto d’acciaio, firmato[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 179

Brano: Autarchia

Il padiglione della Montecatini alla « Mostra autarchica del minerale» (Roma, 18.11.1939)

istituì, con altro decreto, il monopolio statale sugli acquisti di carbon fossile, rame, stagno, nichelio e altri prodotti strategici. Il 23.3.1936, in risposta alle sanzioni (v.) economiche decise dalla Società delle Nazioni per l’aggressione contro l’Abissinia, Mussolini espose alla Camera dei Fasci e delle Corporazioni « il piano regolatore dell’economia italiana ».

In seguito il governo provvide a dare un assetto alle industriechiave già controllate dallo stato per mezzo dell’I.R.I. (che, con d.l. 24.6.1937, fu trasformato in organo permanente per il controllo e il finanziamento delle industrie interessanti la difesa, l’autarchia e l'impero), nonché al potenziamento delle altre industrie belliche e delle nuove imprese chiamate a produrre surrogati e materiali sintetici: fu attuata la concentrazione dei principali cantieri navali; sorsero la Finmare, la Finsider e, in luglio, l’A.N.I[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 162

Brano: [...]nel massimo organo della dittatura non risulta dai verbali che sia mai intervenuto nelle discussioni, salvo una volta, nell’ottobre 1938, per difendere il ruo

lo svolto dal Partito fascista nella società italiana.

Dal 1934 al 1939 fu inoltre deputato della Camera fascista, eletto nella lista dei 400 scelti dal Gran Consiglio e “approvati” plebiscitariamente dal corpo elettorale; successivamente, fino al 1943, fu consigliere nazionale nella Camera dei Fasci e delle Corporazioni, organi notoriamente di pura facciata.

Nella repubblica di Salò Importante, anche se questa volta

molto breve, fu il ruolo svolto da Tringali Casanuova durante i mesi cruciali della crisi istituzionale: completamente asservito a Mussolini, nella riunione del Gran Consiglio del 24.7.1943 egli si schierò contro Achille Grandi e a favore di Carlo Scorza, consigliando Mussolini di far arrestare i firmatari dell’ordine del giorno maggioritario (v. Luglio, 25). Caduto il regime e abolito il Tribunale speciale, alla fine di agosto fu fatto arrestare da Badoglio, ma dopo I’[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 637

Brano: [...]ggiornate due liste di uomini idonei ad assumere i supremi uffici pubblici: questa disposizione non è stata applicata mai ».

L’ultima seduta ebbe inizio alle ore 17 di sabato 25.7.1943 (v. Luglio, 25) e con la partecipazione, secondo il dispositivo di legge, dei seguenti gerarchi: Emilio De Bono e Cesare De Vecchi (quadrumviri della marcia su Roma); Giacomo Suardo e Achille Grandi (il primo, presidente del Senato; il secondo, presidente della Camera dei Fasci e delle Corporazioni); Giuseppe Bastianini e Umberto Albini (sottosegretari rispettivamente agli Esteri

e agli Interni — ministeri presieduti da Mussolini — e invitati pur non essendo membri del G.C.); Carlo Scorza (segretario del P.N.F.) ; Alfredo De Marsico (ministro della Giustizia); Giacomo Acerbo (ministro delle Finanze) ; Carlo Alberto Biggini (ministro dell’Educazione) ; Carlo Pareschi (ministro deli 'Agricoltura) ; Tullio Ci anetti (ministro delle Corporazioni); Gaetano Polverelli (ministro della Cultura popolare); Luigi Federzoni (presidente della Reale Accademia d'Italia); Enzo G[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 636

Brano: [...]uta su\VAnschluss (v. Austria) per confermare la linea di Mussolini che non voleva interferire negli « affari interni » dell’Austria. Di fronte all’invasione hitleriana — dichiarò il G.C. — il governo italiano aveva agito secondo una linea politica « ispirata a una realistica valutazione della situazione in rapporto agli interessi italiani ». Nei giorni 11 e

12 di quello stesso mese il G.C. aveva stabilito nuove norme per la istituzione della Camera dei Fasci e delle Corporazioni (v. Corporativismo fascista).

Nella seduta del 6.10.1938 fu messa all’ordine del giorno la questione della « razza » (v. Antisemitismo) : nonostante qualche obiezione di Ita

lo Balbo, Emilio De Bono e Luigi Federzoni, il G.C. approvò il « foglio d’ordini » sul razzismo: il successivo 10 novembre approvò la relativa legge razziale.

Il 18.10.1938 il G.C. accolse le riforme scolastiche proposte da Giuseppe Bottai e il 15.2.1939 approvò la Carta della Scuola. Due mesi dopo (16 aprile), « accettò » la richiesta di una pseudocostituente albanese che « offriva » la coro[...]

[...]uni frontiere territoriali e marittime accresciute dopo l'unione del Regno di Albania a quello d’Italia.

Per quanto riguarda i suoi traffici marittimi l’Italia intende salvaguardarli nella maniera più esplicita e 'per il suo prestigio e per le sue indiscutibili necessità di vita.

Ciò premesso, il Gran Consiglio rivolge un vivo plauso all’opera svolta dal Ministro degli Esteri [Galeazzo Ciano] e gli dà mandato di riferire prossimamente alla Camera dei fasci e delle Corporazioni sulle recenti vicende e fasi della politica internazionale ».

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Lettera di convocazione del Gran Consiglio per la riunione del 24.7.1943

636



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 635

Brano: [...]Le elezioni fasciste furono due: nel 1929 e nei 1934. La prima lista fu approvata dal G.C. il 27.2.1929 e la legislatura che ne sortì (XXVIII) fu chiusa con decreto del 19.1.1934. Il 15 febbraio successivo gli enti autorizzati proposero la rosa di candidati per la XXIX legislatura e il 2.3.1934 il G.C. approvò i nuovi 400 « deputati » (v. Camera, Riforma fascista della). Le elezioni cessarono di esistere anche formalmente con l’istituzione della Camera dei Fasci e delle Corporazioni (v.), priva peraltro di ogni effettivo potere: questo continuava a essere affidato al Gran Consiglio, ma più precisamente a Mussolini, l’unico che avesse la facoltà di convocarlo; bastava semplicemente che egli non lo convocasse — come in realtà fece a partire dal 1939 — e il potere diventava del tutto personale.

La legge del 1928 sul Gran Consiglio consacrò la trasformazione in regime dell'ordinamento politico italiano. Scrisse il filosofo fascista Giovanni Gentile (v.) che veniva ad attuarsi un nuovo sistema costituzionale « in cui. tra l'altro, la rappresentanza non[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 252

Brano: [...]e il 7.9.1917; Lucinio Milocco, n. a Trieste il 12.2.1903; Giuseppe Pennati n. a Monza il 5.9.1923; Silvio Perotti, n. a Monza il 2.3.1924; Leopoldo Scalcini (Mina) n. a Colico il 24.7.1911; Remo Sordo, n. a Milano il 13.12.1913; Mario Pallavicini, n. a Monza il 24.12.1921.

P. Lo.

Basile, Carlo Emanuele

N. a Milano nel 1885, m. a Pavia nel 1946; avvocato.

Deputato nella XXVIII e nella XXIX legislatura, poi Consigliere nazionale della Camera dei Fasci e delle Corporazioni, membro del direttorio del Partito fascista, fu prefetto di Genova (v.) e sottosegretario alla Guerra nel governo della repubblica di Salò. Catturato dal partigiano Magjone il 25.4.1945, mentre tentava di .fuggire da Milano con 30 milioni di lire nella sua valigia, fu riconosciuto responsabile di numerosi crimini, tra cui le « fosse comuni » del Turchino e di Forte San Martino e la deportazione in Germania di circa 6.000 operai rastrellati alla Piaggio, all’Ansaldo, alle Officine Campi, alla Fiat, alla San Giorgio.

Condannato a 20 anni di reclusione dalla Corte d’assis[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Camera dei Fasci, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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